L’Europa che ci piace. Grazie Ilaria!

In questi giorni in cui, lo ammettiamo, l’Europa ci ha deluso in più occasioni, vogliamo dare risalto all’Europa in cui noi abbiamo sempre creduto e in cui continuiamo a credere: l’Europa della pace, della solidarietà, dell’unità, dello scambio, delle opportunità per giovani e meno giovani.

Con piacere, condividiamo il messaggio di Ilaria T. una ragazza di Ancona, non ancora ventenne, che abbiamo inviato a novembre 2019 a Valladolid (Spagna) per svolgere un progetto di volontariato in favore di ragazzi gitani.

“Al momento, la situazione è difficile per tutto il mondo. All’inizio di tutto questo, devo ammettere di essermi sentita frustrata, perché bloccata qui in Spagna. Non sapevo per quanto tempo sarei rimasta qui né se, a livello centrale, il progetto sarebbe stato sospeso o cancellato.
Ora la situazione è migliorata. Dopo le rassicurazioni del coordinatore del progetto Hugo Díez Dlr e della mia famiglia, mi sento più serena.
Questi giorni mi hanno fatto riflettere e mi vedo cresciuta, sotto tanti aspetti.
Ora il mio volontariato a contatto con i ragazzi è sospeso fino al 29 marzo, poi si vedrà. Da casa, sto preparando attività e giochi da proporre non appena la situazione lo permetterà.
Prima dell’emergenza Coronavirus, nel pomeriggio mi dedicavo al supporto scolastico, aiutando ragazzi gitani con i compiti e lo studio: è un bellissimo momento di scambio perché io insegno loro qualcosa e a loro volta, loro insegnano qualcosa a me, magari correggendo il mio spagnolo. In aggiunta, nel centro svolgiamo anche attività ludico-educative secondo una tematica che varia di settimana in settimana.
Ci sono stati momenti dove mi sono scontrata direttamente con alcune mie paure e soprattutto alcuni miei limiti, e piano piano credo che sto riuscendo a superarli.
Per me, lavorare con i bambini è sempre stato gratificante, mi ha sempre riempito di gioia, in Italia come ora qui in Spagna. Lavorare con gitani non è affatto facile soprattutto se, come me, non si ha familiarità con tale cultura, ma è un’esperienza che lascia tanto e ti riempie il cuore: è una dimensione che ha bisogno di progetti come questo, che mostrino come c’è tutto un mondo là fuori e che la realtà può essere molto di più di ciò a cui questi ragazzi sono abituati.
Sono venuta qui perché credo fermamente che anche un granello di sabbia possa fare la differenza, e sento che nel mio piccolo sto contribuendo a qualcosa di grande“.

Dedichiamo a tutti quest’ultima frase di Ilaria a cui diciamo GRAZIE. Ora più che mai ciascuno di noi può fare davvero la differenza. 🌈